La bozza di Legge di Bilancio 2021, attualmente in discussione, contiene un articolo dedicato alla creazione di una Fondazione denominata Istituto Italiano di Cybersecurity” (IIC). La proposta è stata accolta con molto entusiasmo della community di esperti sul tema, in quanto da tempo ormai viene sottolineata l’importanza della sicurezza cibernetica nel panorama della sicurezza nazionale. 

La proposta vede coinvolte le aziende private, i singoli cittadini, il tessuto accademico e la ricerca scientifica, unendo l’interesse nazionale a quello privato, la sfera collettiva a quella privata. Il tema infatti è fondamentale per tutto il sistema Paese, a vari livelli, e vede l’importanza di sensibilizzare i singoli cittadini, le aziende e le Istituzioni ad una protezione delle attività informatizzate. Gli attacchi cibernetici sono aumentati nel 2020, mantenendo stabile l’incremento già registrato degli ultimi anni, e sfruttando la situazione mondiale di aumento del lavoro in modalità smart working, situazione che ha repentinamente abbassato i livelli di protezione e quindi la postura delle aziende, della Pubblica Amministrazione e dei cittadini. 

Quali sono le peculiarità della nuova proposta? 

Innanzitutto, l’IIC è fondato sul Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) di cui all’articolo 5 della legge 3 agosto 2007, n. 124. Sono proposti infatti, come membri fondatori, il Presidente del Consiglio dei ministri, i Ministri partecipanti al CISR e il Ministro dell’università e della ricerca, nonché, ove istituita, l’Autorità politica delegata per le funzioni nella materia delle tecnologie dell’informazione e dell’innovazione digitale. La Presidenza del Consiglio dei ministri, per il tramite del Segretariato generale, esercita la vigilanza amministrativa sulla Fondazione e, per il tramite del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, la vigilanza sulla corrispondenza dell’attività tecnico-operativa da essa svolta agli scopi e agli obiettivi per esse previsti dalla norma.

La sicurezza delle reti e dell’informazione, nonché dei nostri dati, passa infatti per una potente capacità di innovazione tecnologica che richiede investimenti importanti e coinvolge la pluralità di menti e di intenti verso uno scopo comune. La proposta in discussione si fonda sulla possibilità concreta di collaborazione tra pubblico e privato, da sempre auspicata in questo campo. La proposta è ancora in discussione, ma senza dubbio costituisce già un importante passo avanti nel riconoscimento della centralità del tema della cyber security per la sicurezza di ognuno di noi.

Leggi maggiori informazioni al seguente articolo: https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/istituto-italiano-di-cybersecurity-una-buona-notizia-per-la-sicurezza-sfide-e-obiettivi/