Cosa significa per te poter partecipare a RoboCup 2022?
Partecipare a RoboCup 2022 per me ha un significato speciale, è la realizzazione di un piccolo sogno che ho iniziato ad avere quando ho terminato gli studi alle scuole superiori.
Prima di iscrivermi all’università ho scoperto l’esistenza della squadra di cui ora faccio parte, SPQR Team, ed oggi pensare che sto per affrontare il mio primo mondiale mi fa sentire una forte emozione.

Per quali aspetti pensi che RoboCup sia importante per la ricerca nei campi della Robotica e dell’Intelligenza Artificiale?
La RoboCup in generale si divide in diverse leghe, io mi occupo solo della lega SPL dove programmiamo robot umanoidi NAO per farli giocare a calcio.
In questa lega affrontiamo problemi di natura eterogenea, che spaziano su tutti i campi sia della robotica che dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è rendere completamente autonoma una squadra di 5 robot che possano coordinarsi tra di loro, mentre ognuno di essi cerca soluzione per risolvere il proprio task individuale. Per questo motivo, la RoboCup può essere fonte di ispirazione per soluzioni innovative che apportino miglioramento allo stato dell’arte. 

Cosa ti appassiona di più dell’evento?
La cosa che mi appassiona di più è l’idea di condividere una passione con i miei compagni, ma anche con i ragazzi dei team stranieri, perchè quando ci ritroviamo tutti insieme alle competizioni, l’aria che si respira è quella di persone appassionate che si sfidano per lo stimolo di migliorarsi, ma che gioiscono anche quando vedono gli altri team superare le proprie difficoltà.

Quale è uno dei momenti più belli che ricordi dalle passate partecipazioni?
Finora ho svolto una competizione amichevole con il team di Amburgo HULKs, e il German Open Replacement Event (GORE) sostenuto in Germania nell’aprile scorso, dove abbiamo giocato contro diversi team stranieri.
Trovare il momento più bello è un po’ difficile perchè in mente mi vengono tanti candidati, ma cerco di scriverne due:
il primo è stato quando al GORE i nostri robot hanno fatto il primo goal, che è accaduto alla terza partita. Avevamo iniziato male, perchè avevamo grossi problemi con i comportamenti dei robot e quindi nelle prime partite non eravamo riusciti a concludere granchè. Però insieme ai miei compagni ho cercato di isolare il problema, ci siamo suddivisi i task, ed in due giorni abbiamo risolto i problemi più grandi, arrivando a vedere il nostro primo goal dell’evento, che mi ha fatto esultare come nelle partite di calcio della nazionale italiana degli esseri umani.
Il secondo è stato quando il team degli HULKs è riuscito a far muovere i propri robot per la prima volta. Purtroppo loro avevano cambiato completamente la struttura del software e ancora non riuscivano nemmeno a far muovere i robot, quindi avevano fatto le prime partite senza che i robot entrassero in campo, ed era un po’ triste vedere gli avversari giocare contro un campo vuoto.
Ma anche loro, come noi, in pochi giorni sono riusciti a risolvere i problemi, e ad un tratto a una delle loro partite, i robot hanno iniziato a muoversi. In quel momento hanno esultato loro , ma anche gli altri team, perchè come ho detto nel punto precedente, l’aria che si respira è quella di condivisione di una passione forte che porti frutti nel campo della ricerca, ma anche tanto divertimento.

Quali pensi possano essere gli sviluppi futuri di questa manifestazione?
Senz’altro in futuro vedremo queste squadre di robot diventare sempre più intelligenti, sempre più veloci e performanti. Ogni anno vengono inserite regole più rigide nel regolamento, per avvicinarsi pian piano al giorno in cui il loro stato permetterà di giocare una partita avvincente contro una squadra di esseri umani. Credo debbano passare ancora decenni prima che arrivi tale giorno, ma nel frattempo le soluzioni che verranno trovate per migliorare lo stato dell’arte saranno spunti diretti o indiretti per soluzioni di problemi apparentemente lontani, ma effettivamente vicini, una volta trasformati in un problema matematico.