“Cyclone” (Cyber Crisis Liaison Organisation Network) è la rete creata per rispondere in maniera tempestiva ed efficace ad ogni tipologia di attacco informatico che dovesse colpire o coinvolgere uno qualsiasi dei paesi membri UE. La rete è stata lanciata in occasione della seconda edizione di un’esercitazione europea di cyber security a livello operativo chiamata Blue OLEx promossa dall’ENISA, l’agenzia europea per la cyber security, e dalla Commissione Europea.

L’iniziativa Blue OLEx 2020

Un attacco cibernetico che interessi uno Stato membro, riguarda, in realtà, l’Europa intera; questo è il principio fondante su cui sono basate le esercitazioni “Blue OLEx” (Blueprint Operational level Exercise) che mirano a testare la preparazione dell’UE in caso di crisi, rafforzando la cooperazione tra le autorità nazionali di sicurezza informatica, la Commissione europea e l’ENISA. Tali esercitazioni, quindi, mettono in risalto il principio dell’”accountability” ovvero la responsabilità dell’Unione nel garantire una strategia comune contro gli attacchi cibernetici così da evitare che i singoli paesi, durante periodi di instabilità geopolitica, debbano fronteggiare individualmente i molteplici fattori di rischio informatico. Quindi più cresce il pericolo e più importante deve essere la collaborazione. Ecco perché la cyber esercitazione Blue Olex nasce nell’ambito delle indicazioni promosse dalla raccomandazione “Blueprint” del 2017 (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2017.239.01.0036.01.ENG) conosciuta anche come “incident response”, o quadro di risposta della crisi informatica in Europa. Essa contiene principi e meccanismi, in termini di obiettivi e modalità di cooperazione, per rispondere in modo coordinato a incidenti e crisi cyber improvvise su larga scala attraverso l’utilizzo di una strategia tattica di azione spalmata su tre livelli:

–           il livello tecnico, in cui lo scopo delle attività deve essere finalizzato alla risoluzione dell’incidente e alla sua analisi;

–           il livello operativo, in cui alle autorità preposte spetta il compito di coordinamento della risposta e della valutazione dell’impatto derivante dalla crisi;

–           il livello politico, in cui sono coinvolti i maggiori decisori politici sia a livello nazionale (responsabili per la sicurezza cibernetica) che a livello europeo (come, ad esempio, il Presidente del Consiglio dell’Ue, della Commissione europea, il Comitato politico e di sicurezza e l’Alto rappresentante), ai quali spetta decidere se attivare ulteriori misure per la risoluzione della crisi e il coordinamento con altre organizzazioni internazionali come la Nato, l’Onu e l’Osce.

Nella prima edizione dell’esercitazione, avvenuta a luglio del 2019, ci si è concentrati su test di alto profilo che hanno riguardato il livello operativo, per meglio definire il quadro generale di risposta coordinata dei partner europei ad una crisi informatica improvvisa. L’operazione è stata condotta nel quadro della direttiva sulla sicurezza delle reti e dell’informazione (NIS), che ha istituito la cooperazione operativa e tecnica tra gli Stati membri tramite la rete dei gruppi di intervento per la sicurezza informatica in caso di incidente (CSIRT). I risultati della prova hanno contribuito ad offrire coerenti indicazioni per sviluppare le procedure operative standardizzate previste nel quadro della raccomandazione “Blueprint”. In più, ha consentito di fare il punto sui progressi compiuti dal “NIS Cooperation Group” nell’ambito della cooperazione dei paesi membri dell’UE nel settore della cibersicurezza (https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/nis-cooperation-group).

Invece, la seconda edizione dell’esercitazione, organizzata lo scorso 29 settembre 2020 dai Paesi Bassi con il supporto dell’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Informatica (ENISA), ha consentito agli Stati membri dell’UE, quelli del Consiglio e della Commissione di incontrarsi seppur da remoto (a causa della pandemia da Covid-19) per risolvere le questioni rimaste sul “tavolo” a luglio 2019, cercando di:

–           porre le basi per la costruzione di relazioni più forti e durature tra tutte le componenti interessate alla esercitazione ovvero le autorità nazionali di cybersecurity rappresentative dei diversi Stati, la Commissione Europea e l’ENISA;

–           aumentare la consapevolezza su eventuali pericoli incombenti;

–           accrescere la condivisione delle migliori pratiche.

L’esercitazione, inoltre, ha offerto l’occasione per istruire un dibattito politico su questioni strategiche da adottare sulla sicurezza informatica e per definire, in particolare, un “framework” coerente per la gestione delle crisi a livello europeo. A rappresentare l’Italia, come nella precedente edizione, ci ha pensato il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis) https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/chi-siamo/organizzazione/dis.html della presidenza del Consiglio dei ministri che, assieme all’Agenzia francese per la sicurezza dei sistemi informatici (l’Anssi), ha presentato la novità più rilevante ovvero il lancio ufficiale di CyCLONe (Cyber Crisis Liaison Organisation Network).

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