La società di consulenza milanese ha realizzato la prima indagine sulle prospettive del lavoro in Italia interamente basata su big data.

 

 

Mentre sembra chiaro che l’utilizzo sempre più pervasivo della tecnologia nei processi produttivi determinerà la scomparsa di intere categorie professionali, il cui contributo potrebbe essere sostituito dall’automazione, si sa poco su quali saranno le professioni emergenti. Un solo dato appare evidente oggi: il nostro sistema scolastico sta formando le giovani generazioni per lavori che potrebbero essere scomparsi prima che il loro ciclo formativo si sia concluso.

InTribe, società di consulenza di Milano specializzata in forecasting, ha monitorato decine di migliaia di conversazioni sui social network, migliaia di contenuti multimediali, infografiche e documenti online, realizzando la prima indagine sulle prospettive del lavoro in Italia interamente basata su big data.

Come sottolinea il presidente di Asseprim (la Federazione Nazionale Servizi Professionali per le Imprese di Confcommercio), Umberto Bellini: «Si parla spesso di come il mercato del lavoro stia evolvendo, ma sovente i dati sono frammentari, a volte incongruenti. Abbiamo una chiara visione del tasso di disoccupazione attuale, ma non di come sarà la ripresa e di quali lavori saranno più richiesti». Da qui la necessità, prosegue il presidente di Asseprim, di «un’analisi di scenario sul mondo del lavoro in Italia, che si sta trasformando a ritmi molto sostenuti e con reali opportunità d’impiego».

La ricerca di InTribe sarà presentata in occasione del convegno «Le professioni del futuro», che si svolgerà a Milano, Palazzo Castiglioni, il prossimo 23 marzo.

Fonte: IM-Impresa mia