Crescono i timori che in un prossimo futuro il lavoro umano ‒ e specialmente quello più ripetitivo ‒ sia sostituito sempre più dall’automazione e dalla intelligenza artificiale. Tanto che l’economista e premio Nobel Joseph Stiglitz, intervistato dal Guardian nel settembre dello scorso anno, ha lanciato un monito sui rischi derivanti dalla introduzione dell’intelligenza artificiale per la tenuta delle società avanzate.
Di parere opposto Hideki Nakamura della Osaka City University e Joseph Zeira della Hebrew University di Gerusalemme, che in un paper recentemente pubblicato osservano che la crescente varietà di lavori, beni e servizi osservata negli ultimi due secoli ‒ a partire dalla Rivoluzione industriale, quindi ‒ sia stata un prodotto della crescente meccanizzazione prima e dell’automazione poi.
Ma quali sono i trend emergenti in materia di intelligenza artificiale e cosa dobbiamo effettivamente aspettarci nei prossimi anni? Se ne occupa Jonathan Tarud in un articolo apparso sul sito di Koombea, società di Miami specializzata in consulenza IT.
Al di là dalle applicazioni nel campo del fintech, degli smartphone di ultima generazione e della cybersecurity, uno dei trend emergenti, secondo Tarud, è rappresentato dalla convergenza fra robotica e machine learning, con tutto ciò che ne può derivare: per esempio robot che apprendono come svolgere un compito osservando le azioni di un operatore umano.
L’altro trend emergente è l’applicazione dell’IA in campo medico, sia sul versante dell’assistenza, sia su quello della diagnosi e cura. Gli studi in questo ambito sono particolarmente avanzati in Giappone, dove il Governo sta effettuando massicci investimenti, anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione, che creerà notevoli problemi per la sostenibilità del sistema sanitario nel decennio a venire.
Fonte: koombea